23 dicembre 2005

ED INFINE VIDERO TERRA….

Volevo scrivere due righe per coloro che non sono propriamente interessati a conoscere solo punti nave, velocità, armo della barca e via dicendo……
Mi immaginavo che stare un mese e mezzo in mare fosse quasi impossibile invece dopo i primi tre giorni di navigazione finalmente il fisico si adatta al dondolio, lo stomaco ricomincia a dare qualche segno di vita e la testa esce dal torpore….. allora si ricomincia a fare qualche lavoretto e le giornate scorrono più limpide. I ritmi sono dettati dal sole che ad ogni fuso sorge e tramonta sempre prima. In mare si impara a non avere fretta che il tempo passi ma in realtà passa velocemente. Il fisico soprattutto all’inizio subisce qualche cambiamento: spalle e braccia da pallanuotista e addominali che fanno capolino per tenere in equilibrio i tuoi cinquantacinque chili che vengono sballottati a destra e a sinistra. Niente più caffè, vino e alcolici (naturalmente c’è anche chi si è scolato litri di rum!!!) e un olfatto da segugio!!!! Il sedere soffre come un matto a stare spiaccicato sulle panche del pozzetto!! Per il resto Eolo e Nettuno ci hanno voluto veramente bene accompagnandoci dolcemente quasi fino a Barbados. Quindi poca tensione e poca stanchezza dovuta a turni più serrati e dormite con un occhio aperto…
Non è nemmeno tanto vero che in barca non si riesce a trovare i propri spazi. La tua cabina a volte diventa un vero e proprio rifugio e anche qualche angolino a prua non ancora occupato dai viziosi…
A volte è un po’ faticoso cucinare, lavare i piatti e dare una pulita per non fare della dinette una porcilaia….balla tutto e bisogna avere un tempismo e un equilibrio eccezionali tanto da rimpiangere la tua meravigliosa cucina di casa. Passato il momento di nervosismo acuto in cui vorresti buttare tutto a mare e fare sciopero a oltranza si dimentica velocemente la fatica e il ricordo rimane occupato dai tramonti indimenticabili, dai delfini che ti accompagnano per ore giocando con la prua della barca, dalle ronfate magistrali cullati dal mare e dalle pagine dei libri che ti hanno regalato prima di partire…
Insomma una traversata atlantica fatta in questo modo è accessibile a tutti basta solo un po’ d’amore per il mare, un po’ di pazienza e poca voglia di arrivare!!!!!
Allora la prossima volta vi aspettiamo???????

A prestissimo
simona

Surfando l'oceano

3 del mattino, 2 mani di terzaroli alla randa, trinchetta, 1/3 di genoa tangonato sopravvento. Questo il potente armo di Kudra quando il vento è fresco dal lasco pieno.
Raffiche oltre i 30 nodi di reale, in pieno controllo.
Kudra sale e scende sulle alte e lunghe onde e quando è il momento, un colpetto alla poggia e via! in planata a 10, 11, 12, fino a 13,5 nodi di gps! la prua si fa spazio prepotente nell'acqua, alzando 2 baffi ai masconi mentre la poppa disegna una scia da motoscafo. Lo sguardo si perde nel pazzesco senso di velocità che viene dalla schiuma , tutta piena di luminscente plancton eccitato dall'attrito con la barca. Sembra di andare a 200 all'ora sulla Serravalle!
Tutt'attorno il buio, la luna è tramontata e la notte ha inghiottito tutto, tranne noi, che lasciamo una scia di luce lunga decine di metri.
Sottocoperta Aldo sta preparando un po' di tè caldo e Leo sta facendo un punto nave.
Tra poco ci sarà un cambio di turno, me ne vado a dormire, già pregusto il piacere di stare nel letto e sentire lo scafo che fende dolcemente l'acqua...in piena velocità!

Matteo

19 dicembre 2005

La regina dell'Atlantico

La lampuga
Regina dei mari, sgargiante dei colori dell’oceano, tu che ci hai nutrito, fedele compagna d’amo e di giochi, tu che salti così volentieri nelle nostre padelle…

Perdona! Perdona chi non ha saputo capirti in fondo al fegato, perdona chi ti ha prima voluta e poi cacciata dalla propria tavola…



Ebbene si, raga, a metà traversata la lampuga impegnava ormai quasi tutta l’attività gastroenterica dell’equipaggio che si decideva quindi a dire: BASTA!
Giorni tristi sono seguiti a questo “cambio di rotta”: i mulinelli zitti, le lenze ritirate, niente più lotte estenuanti per la cattura della preda.
Ma lei, la regina, la pescia più pescia dell’oceano continuava a regnare nel nostro frigo, saturando il nostri sensi con effluvi…ummm…..ummmm…non troviamo il termine. Effluvi puzzoni? No, di più! Effluvi mostruosamente puzzolentissimi? Noooo, di più! Effluvi apocalittici? Fuochino….
Nessuna mente umana avrebbe potuto mai immaginare il malefico gioco di squadra che si creò, nell’ombra del frigo, tra la lampuga e…il baccalà sottosale!
Le indagini erano state deviate inizialmente sui cugini formaggi, che in effetti assomigliavano ai piedi di una squadra di calcio a fine partita
Appurata la non pericolosità dei formaggi si è passati ai kili di lampuga sfilettata…e li, a dire il vero, qualche sospetto ci è venuto.
Ma la narice soffriva, soffriva tantissimo. La narice aveva già capito tutto: la lampuga putrescente aveva innescato la reazione chimica del baccalao, che ha operato nell’ombra, fedele alla missione.

Radioattività, ci hanno detto gli esperti.
Ora il frigo è una specie di centrale nucleare che ci regalerà corrente elettrica per decine d’anni!

Il nostro Ricci direbbe: Lampuga gratis per tutti!!!!!!!!!!!!!!!!!

Matteo

13 dicembre 2005

Barbados


Ciao a tutti!
eccoci finalmente, anche se per poche righe.
Siamo arrivati... anzi siamo atterrati a Barbados, splendida isola sopravvento alle Grenadine.
La traversata si è conclusa alla grande con navigazioni ricche di emozioni e soddisfazioni: fino a 188 miglia nelle 24 ore! E centinaia di planate sulle ondone oceaniche. Ma non solo...
E' stata un'esperienza grandiosa, che vi racconteremo con calma.
Ora siamo a pochi minuti dalla ripartenza. Stanotte navigheremo verso St. Lucia, dove arriveremo domattina. Ancora un paio di giorni e poi Martinica, per l'atterraggio finale ed ufficiale.
Per ora quindi solo un bacione da tutti noi e un GRAZIE enorme per i vostri commenti, sempre supergraditissimi.

Life is beautifull!

Matte e Simo e Aldo e Leo e Gio e Stefi e Giovanni