15 gennaio 2007

Sgottino e i coefficienti


Un mesetto fa abbiamo acquistato un nuovo tender (il gommone di servizio…) e il vecchio, amato e ancora prestazionale Sgonfiotto alias Sgottino è finito sotto nuovo padrone.
Il glorioso mezzo d’assalto a spiagge e pontili è alla 3° età: dopo una prima fase di perfezione e anonimia finalmente, dopo anni di ineguagliabile servizio, giunge finalmente alla piena maturità con la fase Sgonfiotto.

Ma la vera sorpresa è stata la 3° età, quando Sgonfiotto decide di trasformarsi da veloce predatore di superficie in aggressivo sottomarino ed anfibio.
Sgottino è quindi tra noi.
Oltre all’ottimo servizio di pediluvio che ci regalava ad ogni viaggio si è prodigato in prestazioni fuori dall’ordinario, sfidando più volte la legge di Archimede pur di inabissarsi in cerca di pesciolini con cui giocare.
Ebbene si, tender bagnato, tender fortunato. Ma fino ad un certo punto…
Quando poi abbiamo acquistato il nuovo, che abbiamo battezzato Sbandino visto che non va dritto manco a morire, io e Gio abbiamo pianificato un’azione di forza su Sgottino per ridargli nuova e lunga vita.
Preso per le corna, un bel giorno lo abbiamo atterrato sulla coperta di Kudra e abbiamo cominciato la vivisezione. Aveste visto come soffriva!
Gli abbiamo riaperto tutte le vecchie ferite, come chirurghi che debbano preparare la zona di lavoro ripulendo per bene tutto quanto.
Prima via le toppe di superficie, poi quelle più in profondità.

Poi via tutte le strisce di pvc che costituiscono la giunzione tra i tubolari e la chiglia di vetroresina.
3 giorni dopo Sgottino è pronto per essere varato nuovamente.
Lo aspettano miglia e miglia ed avventure straordinarie con Gio e il FreeTime!
In quei giorni di sala operatoria era con noi un personaggio, losco, astuto e siciliano: Guido. Lui partecipava a tratti ai nostri lavori, tuttavia è stato un perfetto compagno di voli pindarici ed elucubrazione pseudo-tecniche.
A furia di confrontare forme e dimensioni dei tender e barche dei caraibi siamo giunti alla creazione di un nuovo, fondamentale indice numerico.
E sì, perché uno dei parametri perché un tender sia congruo alla barca cui da servizio è la sua dimensione, in acqua ma soprattutto in coperta, dove generalmente viene posizionato per le navigazioni.
Capita non di rado di vedere tender enormi appesi, attaccati, spalmati su barche piccole o piccolissime.
Ecco che allora l’illuminazione si fa strada e giunge a noi in forma di coefficiente di TENDERIZZAZIONE.
Giorni e giorni di calcoli e prove ci hanno finalmente condotto al modello che considereremo lo standard per i confronti.
E il nostro modello è la barca di Andrea, NasoBlu e il suo tender.

Coeff. Tenderizzazione = Lungh. Tender / Lungh. Barca = 3 m / 12 m = 0.25

Cosa implica questo coefficiente? A cosa serve?
La risposta non la conosciamo, abbiamo girato il problema al mondo scientifico perché traccino il profilo psicologico del marinaio che è SOTTO o correttamente o SOVRA tenderizzato.

Per esempio Gio, prima di adottare Sgottino era decisamente sovratenderizzato in quanto sulla sua barca di 11 metri aveva un tender di 3,5 m e quindi un coeff. di tenderizzazione di 0.32 . Troppo alto!
Ora Kudra, con l’adozione del giovane Sbandino, mantiene sostanzialmente costante il coeff. a 0.19, ovvero siamo un pelo sottotenderizzati.

E che ci vuoi fa’?


Matteo

Silenzio

Dal contestato blog del 4 novembre sono passati oltre 2 mesi di silenzio.
Silenzio un corno!
In queste settimane ci sono state varie occasioni di “discussione” sull’argomento. Serate tra amici qui nel Caribe, mail dall’Italia, pochi commenti al blog.
Il tema di come si stia in queste piccole isole (ed in Martinica in particolare) è ovviamente complesso e articolato.
Certo è che non ho trovato molti sostenitori…del mio “accanimento” contro il modello europeo impiantato in Martinica e non solo.
Non intendo ritrattare il mio punto di vista. Tuttavia devo ricordare a me stesso e a voi che il mio precedente blob era un po’ mettere il “dito nella piaga”, dimentico delle qualità e vantaggi della dominazione francese in terra caraibica e attento invece alle cose che più negativamente mi hanno colpito in questi 6 anni di Antille.
Molti dei miei ricordi più belli nei Caraibi sono legati alla Martinica, dall’atterraggio della prima traversata atlantica, alle amicizie tra “barcaioli” italiani e non, alle serate nelle stupende baie. Senza dimenticare le opportunità di lavoro e la comodità di essere “come a casa”.
Insomma, come sempre basta cambiare prospettiva per vedere le cose diversamente.
2 mesi di silenzio sono stati per noi di navigazione nelle Grenadine, piacevoli soste nei posti che avete visto nelle foto del sito e…analisi, esami per il controllo della gravidanza di Simo.
Che procede benissimo!
Greta (ebbene si, abbiamo deciso!) nascerà in Martinica a fine febbraio e noi ci stiamo preparando al lieto evento!
Kudra continuerà a navigare nelle Grenadine con Fabio al comando e noi vivremo a Le Marin (e dintorni…) su Nicolandra, la barca di amici che sarà la nostra “casetta”.
Bello, no?
Insomma, che vi devo dire? Prometto solennemente di scrivere un “Errata Corrige” al mio blog anti-francia-martinica al termine di questa lunga parentesi martinichese.

Ora vi lascio, vado a farmi un pane e marmellata!

Matteo