04 novembre 2006

Ctrl C - Ctrl V ovvero copia-incolla

Dal capodanno 2000 ad oggi ho ripetutamente provato a capire, interpretare, accettare lo strano mondo delle isole francesi.
Beh, in particolare la Martinica, quella che più ho sfruttato come base di imbarco per le crociere (vista l'economicità dei voli...)Tante cose ho già detto, raccontato e qualcosa forse pubblicato sul blog.E ancora ora sono qui ad arrovellarmi il cervello per trovare una definizione, un perchè a tutto ciò che vedo.Martinica, isola caraibica dalle verdi colline e splendide coste ricche di spiagge e baie.Martinica, perchè scoperta di martedì, vedi un po' che fantasia avevano allora!Come quasi tutte le isole di questa parte di mondo la sua storia è scritta con tonnellate di sangue dei caribi prima (vera popolazione caraibica, ormai quasi estinta) e poi col copioso sangue degli schiavi che sono morti per il popolo francese affinchè le dame di parigi (e di Roma e di mezzo mondo ricco...) potessero elegantemente versare un cucchiaino di zucchero nell'esotico caffè.
Ebbene, i francesi, da bravi cittadini del mondo, dopo aver ammazzato, deforestato, bruciato, sottomesso, si sono finalmente quietati e, dopo aver scrupolosamente battezzato tutti i vivi, si sono ripromessi di trasformare la Martinica (e così tutti i dipartimenti d'oltremare francesi)in un immenso quartiere fiorito della bene francese.Hanno educato i neri africani alla maniera francese, li hanno indottrinati, vestiti, gli hanno dato tutto, a loro che niente chiedevano se non la libertà.Poi hanno portato dalla patria tutto ciò di cui non potevano fare a meno: ospedali, scuole, modelli politici ed economici, strade e marciapiedi.Ed ecco infine sbocciare questo grande fiore chiamato Martinica, un pezzo di Francia in mezzo all'oceano.
Un fiore carnivoro.
Eh si, perchè assetato di un nettare che si trova nei paesi occidentali moderni, nettare demoniaco che non disseta ma infetta,nettare chimico, composto da mille ingredienti in contrasto tra loro. Il risultato? una bomba.
Ciò che i francesi sanno, hanno sempre saputo e di cui mai si sono preoccupati (perchè, e questa è l'unica definizione, non gliene frega un cazzo),è che non si può, proprio non funziona fare un "copia" di un pezzo di mondo (il loro) e un "incolla" in tutti i pezzi di mondo che hanno conquistato nei secoli.Perchè? perchè l'han fatto esclusivamente per i propri bisogni di francesi in vacanza!
Eh si, cari i miei filofrancesi. Provate a venir qui a passare un paio di mesi.Sapete cosa succede? Proprio niente! Ovvero non noterete alcuna differenza (eccetto il clima) tra la Martinica e il vostro/nostro fottutissimo modello sociale.Questo è il motivo per cui anche molti italiani...scusate...Molti europei vengono qui a svernare, figliare, lavorare e stabilirsi perchè l'isola è comoda, efficiente, attrezzata, insomma è un isola che non provoca traumi ai nostri cervelli così ben lobotomizzati e ai nostri fondoschiena mollicci.
Ma, ripeto, quello che forse noterete, se aprirete un pochino gli occhi appannati da europei, è che è tutto finto, che i francesi han fatto tutto ciò che han fatto non per la Martinica, ma per loro.
Certo, mi direte, così va nel mondo e la stragrande maggioranza delle isole colonizzate è cresciuta e cambiata nei secoli allo stesso modo della Martinica.
Beh, è vero, ma solo in parte.
Solo in Martinica (per dire tutte le isole di proprietà dei bianchi colonizzatori francesi) la gente è così "ricca" (sussidi, aiuti, assistenza,...) ma così povera di spirito.
Solo in Martinica gli automobilisti non si fermano per far passare i pedoni
Solo qui esiste lo stress, inteso in qualità e quantità europee.
Solo qui, tra le isole dei caraibi, la musica è tremendamente povera, banale, e tutto sommato inesistente. Direi pure sfigata...
Solo in Martinica la gente è scontrosa, irascibile, triste e scontenta, nonostante 800 euro al mese di sussidio di disoccupazione e tanti altri contentini.
Perchè infine scrivo tutte queste cose negative sulla martinica?
1- perchè sono estremamente educato, un anarchico avrebbe già raso al suolo tutta la giostra.
2- perchè sono estremamente generoso, altri non avrebbero sprecato energie e tempo in tal insignificante argomento.
3- perchè sono molto opportunista ma non abbastanza stronzo da starmene zitto. Abbiamo scelto la Martinica per fare nascere la nostra bimba (tra qualche mese...) perchè solo qui si trova l'assistenza sanitaria che tutti vorremmo per i nostri figli.
4- perchè da quando siamo qui, e tutte le volte che ci sono/siamo stati, la mattina ci svegliamo nervosi e andiamo a letto incazzati.
5- perchè solo qui non esiste alcun legame con il Caribe vero, solo qui la gente è veramente "sfigata".
6- perchè nelle mie 5 stagioni caraibiche su e già per le antille, quasi tutte le esperienze negative (alcune molto recenti), umane professionali e di vita quotidiana, sono successe qui.
Allora 'fanculo i francesi? Non proprio, perchè qualcosa di buono l'hanno veramente fatto!Cosa?Qui solo trovi il vino e i formaggi buoni!!!
Vive la france!
Matteo

29 settembre 2006

Estate caraibica


Ciao a tutti voi, eccoci finalmente qui con qualche notizia dal Caribe. L’estate caraibica sta finendo e si cominciano a tirare le somme… Voi che ci immaginavate bagnati come pulcini sotto i temporali estivi vi sbagliate di grosso! Questa estate ci ha regalato tante giornate bellissime. Non sappiamo se la stagione ci ha graziato, ma il sole ha brillato quasi ininterrottamente fino ad ora rendendo questo oceano unico nei suoi colori. Stiamo finendo la terza crociera della stagione e se nessuno ci verrà a trovare ci sentiremo davvero un po’ soli! Quindi bando alle ciance, salite su quei maledetti aerei controllati da mille doganieri senza poter portare indietro i buonissimi rhum delle isole, per non parlare di spazzolini da denti e mille altri oggetti personali. Sembra davvero che arrivare sin qua stia diventando un’impresa eccezionale. Però una volta con sedere nel pozzetto di Kudra, se avrete la fortuna di Elena e Filippo, riuscirete a vedere mante, squali, delfini, a nuotare con le tartarughe e perdervi nei branchi di milioni di pesci colorati. A vedere le iguana che cadono dagli alberi mentre le tartarughe di terra passeggiano tra le aloe. Delle Grenadine sapete già tutto, ma Tobago merita 2 righe, mentre Trinidad la possiamo anche dimenticare. Non è stato così terribile arrivare a Tobago, ce l’ha fatta anche Filippo! (che abbiamo anestetizzato sciogliendo 25 pastiglie di xamamina nel finto latte a lunga conservazione). Dopo un primo impatto un po’ costruito della famosa baia di Pigeon Point ed un approccio terrificante con la burocrazia dello stato di Trinidad e Tobago, finalmente l’isola ci ha regalato dei posti davvero meravigliosi. Un ormeggio senza fiato a Buccoo bay, incastrati in una laguna di corallo, fino ad arrivare alla graziosissima CharlotteVille nella Pirate Bay il cui nome non leva niente all’atmosfera dei pirati. Il mare non è bello come alle grenadine, è un po’ più torbido (si fa per dire…..), ma il paesaggio, caratterizzato dalla lussureggiante vegetazione che arriva sul mare, affascina e conquista. E poi che dirvi per invogliarvi a venirci a trovare????? Pane fatto in barca, frutta tropicale e soliti manicaretti dai sapori esotici…..Su kudra le pance crescono………. Baci tantissimi simomatte

p.s. non ci sono foto perchè non riesco a caricarle...benedetti pc!

Notizie dal caldo Caribe

Ciao a tutti voi, eccoci finalmente qui con qualche notizia dal Caribe. L’estate caraibica sta finendo e si cominciano a tirare le somme… Voi che ci immaginavate bagnati come pulcini sotto i temporali estivi vi sbagliate di grosso! Questa estate ci ha regalato tante giornate bellissime. Non sappiamo se la stagione ci ha graziato, ma il sole ha brillato quasi ininterrottamente fino ad ora rendendo questo oceano unico nei suoi colori. Stiamo finendo la terza crociera della stagione e se nessuno ci verrà a trovare ci sentiremo davvero un po’ soli! Quindi bando alle ciance, salite su quei maledetti aerei controllati da mille doganieri senza poter portare indietro i buonissimi rhum delle isole, per non parlare di spazzolini da denti e mille altri oggetti personali. Sembra davvero che arrivare sin qua stia diventando un’impresa eccezionale. Però una volta con sedere nel pozzetto di Kudra, se avrete la fortuna di Elena e Filippo, riuscirete a vedere mante, squali, delfini, a nuotare con le tartarughe e perdervi nei branchi di milioni di pesci colorati. A vedere le iguana che cadono dagli alberi mentre le tartarughe di terra passeggiano tra le aloe. Delle Grenadine sapete già tutto, ma Tobago merita 2 righe, mentre Trinidad la possiamo anche dimenticare. Non è stato così terribile arrivare a Tobago, ce l’ha fatta anche Filippo! (che abbiamo anestetizzato sciogliendo 25 pastiglie di xamamina nel finto latte a lunga conservazione).
Dopo un primo impatto un po’ costruito della famosa baia di Pigeon Point ed un approccio terrificante con la burocrazia dello stato di Trinidad e Tobago, finalmente l’isola ci ha regalato dei posti davvero meravigliosi. Un ormeggio senza fiato a Buccoo bay, incastrati in una laguna di corallo, fino ad arrivare alla graziosissima CharlotteVille nella Pirate Bay il cui nome non leva niente all’atmosfera dei pirati. Il mare non è bello come alle grenadine, è un po’ più torbido (si fa per dire…..), ma il paesaggio, caratterizzato dalla lussureggiante vegetazione che arriva sul mare, affascina e conquista. E poi che dirvi per invogliarvi a venirci a trovare????? Pane fatto in barca, frutta tropicale e soliti manicaretti dai sapori esotici…..Su kudra le pance crescono………. Baci tantissimi simomatte

04 agosto 2006

12.02 N - 61.44 W - Grenada

Ciao a tutti, amici e marinai,
dall'ultimo post sono successe tante cose, molte delle quali buone.
Dopo aver completato i lavori su Kudra, l'abbiamo varata e galleggiando tranquillamente nelle acque della laguna di Rodney Bay, St. Lucia, ci siamo sbizzarriti nei milioni di lavoretti che servono a ricomporre la barca per bene.
I giorni seguenti siamo stati in Martinica a "trovare" il nostro amico meccanico Loren, che come al solito si è sciolto in un bagno di sudore per risolvere i problemi dell'amato Perkins. Grande Loren!
E arriviamo al dunque: si naviga!
Finalmente prua sud, in mezzo a temporali, salti di vento ed acquazzoni violenti, arriviamo alla nostra amatissima Wallilabou, splendida insenatura nel verde di St.Vincent.
Con un carico di frutta meravigliosa ripartiamo per Bequia, dove un avviso di Tropycal Cyclon ci fa rimanere all'ancora un giorno in più.
In realtà al posto del tempaccio è finalmente arrivato il tropical SUN e ci siamo goduti una veleggiata bellissima con oceano quasi piatto che ci ha condotto fin qui, St.George's, capitale di Grenada.
La città, arroccata su una collinetta protesa sul mare, è una graziosa cittadina multicolor che brulica di attività, la musica in strada allarga i sorrisi e la gente è accogliente.
Nei prossimi giorni riprenderemo le navigazioni verso le Grenadine, anche se una esplorazione dell'isola verra fatta sicuramente presto, sia per nostra curiosità che per conoscere a fondo i pochi ormeggi sicuri in caso di uragano, gli hurricane-holes.
Noi stiamo benone, dormiamo come ghiri ed abbiamo imparato pure l'arte della siesta pomeridiana...
Insomma, siamo fimalmente entrati nel ritmo caraibico.
E voi piuttosto?
Fateci sapere che ne è di tutti voi questo agosto infuocato!
Buon Vento a tutti voi!

Matte e Simo

15 luglio 2006

ZZZzzzzzZZZZZZZzzzzzzZZZZZZzzzzzzz

Ciao a tutti voi, amici e marinai!
Vi abbiamo fatto aspettare troppo? Hummm... Ma va, diciamo che abbiamo creato un po' di aspettativa.
Eccoci qui.
Ordunque! Che succede nel magico Caribe? Che combinano quei ragazzi sulla barchetta?
...
Combinano un sacco di cose.
Lasciata l'Italia siamo stati catapultati direttamente nella realtà del cantiere.
La cruda realtà.
Kudra ci aspettava con le ferite ancora aperte; il resintatore incaricato di finire i lavori in mia assenza se ne era andato in ferie alle BVI, ed è tornato lo stesso giorno nostro.
Peace and Love.
Un bel sorriso e...avanti!
Attacchiamo la lista lavori, tra cui "manutenzione straordinaria ai serbatoi dell'acqua".
Ovvero, smonta i serbatoi, falli saldare poi rimontali. facile no?
Non proprio...
I serbatoi infatti sono quattro, sono grossi e pesanti e sopratutto sono sotto tutto. Sotto il tavolo, sotto la panca, sotto i paglioli!
Forza e coraggio! che poi ci resta solo di calarli giù dalla barca...
Beh, ve la faccio breve, a distanza di 5 giorni dall'inizio dell'impresa ancora non abbiamo i serbatoi a posto. Ma la luce in fondo al tunnel cominciamo a vederla...
Ah!, il cantiere, la clinica privata per barche, dove i catamarani si rifanno le poppe e i monoscafi si fanno il lifting ai fianchi!
Kudra, anche lei, gode sotto il lavoro delle nostre mani, gode del gecoat nuovo in sentina, della cucina riverniciata, del wang rimesso a nuovo.
Tanti lavori per tenere in forma la signora!
E noi si suda e si combatte una guerra violenta...con le zanzare!!
Abbandonate miei cari tutte le vostre conoscenze sulle zanzare!!
L'evoluzione della specie qui è a livelli impensabili fino a pochi mesi fa!
Riteniamo addirittura che la zanzara caraibica possa ora succhiare, insieme al sangue, anche l'intelligenza. Possa ovvero apprendere direttamente dal nostro cervello.
Solo in questo modo si spiegano tutti i fatti eccezionali che sto per elencarvi:
- le zanze caraibiche sono numerosissime
- le zanze di qui possono allargare le maglie delle reti antizanze con la forza del pensiero.
- alcune zanze posso rimpicciolirsi fino a passare in fori di meno di 1 millimetro.
- le zanze caraibiche sono immortali (in una settimana ne abbiamo ammazzata una sola, ed era pure vecchiotta)
- le zanze tropicali hanno sempre sete. Non esiste un momento della giornata in cui siano meno fameliche
- quando la zanza punge, necessita di pochi millesimi di secondo per provocarti anemie e bubboni giganti
- una squadra di zanze caraibiche può aiutarti a sconfiggere le invasioni di scarafaggi
- una squadra di zanze locali sicuramente ti caccerà dalla barca in meno di 10 minuti.
- le zanze caraibiche non temono nulla.

Record Zanze:
- 5 morsi in 3 secondi
- 9 morsi in 15 secondi
- 1 zanza in cabina: 23 morsi in una notte
- ore di lavoro continuato: record non ancora pervenuto, stiamo aspettando di vederne una stanca.

Ma...
ora abbiamo trovato uno spruzzino miracoloso che allontana le maledette. Va solo usato con parsimonia, è lo stesso prodotto che usano per sverniciare i serbatoi...

A parte questi piccoli problemini, tutto il resto qui è ok. L'umore è alto, il mitico polletto di Gros Islet è proprio a 2 passi, la Simo è in forma, il mio ginocchio ricomincia a lavorare benino.
Ma manca il mare!!! Pazzesco, siamo qui da 9 giorni e abbiamo fatto un solo bagno.
E manca di vedere Kudra galleggiare tutta lucida e pronta per le prossime navigazioni!

Buon vento a tutti!

Matte

15 giugno 2006

Sulla cresta dell'Eco

Ciao a tutti,
questo breve post per ricordarvi l'indirizzo del nostro sito!!
www.kudra.it

Portate pazienza, a luglio riprenderemo a scrivere di navigazioni ed avventure nei caldi mari caraibici.

Infine un GRAZIE ufficiale a "L'eco di Bergamo" che ha gentilmente dedicato una pagina alla mia storia di marinaio bergamasco.
Grazie a Cristina, Bruno e Claudia che mi hanno dedicato un po' del loro tempo.

Buon vento marinai!

Matteo

15 maggio 2006

In vacanza da St.Martin a Martinica

Oggi è domenica, sole e vento in quantità. Ho appena finito una grassa colazione e tra poco scenderò i 45 pioli della scala di legno appoggiata alla poppa di Kudra, comodamente invasata (nel suo invaso...) sul piazzale del RodneyBay Marina & BoatYard, St. Lucia.
Ero li, seduto al tavolo della dinette, con una batteria di 6 biscotti a bagno nella tinozza di tea, e ripensavo ai giorni appena vissuti. Una dozzina di giorni in compagnia di Simo Giorgio e Stefy, giorni di navigazione e di pura vacanza.
Beh, vediamo che è successso.
Dopo l'imbarco di Stefy e Gio a St. Martin decidiamo di passare nuovamente da Anguilla, per godere della magnifica e minuscola Sandy Island e per scoprire finalmente i Prickly Pear Cays, striscie di reef e isolette di sabbia bianchissma a poche miglia dall'isola madre. Famosi per gli ancoraggi selvaggi e di grande bellezza. In effetti trascorriamo una bella oretta a fare i "ginnasti" sul bagnasciuga: salto in lungo, verticali, capriole doppie e triple, ruote... una faticaccia, ma che risate!
Ripartiti, ci dirigiamo verso un villaggio di pescatori, Ilsand Harbour, sulla costa nord di Anguilla, baietta completamente ridossata dal mare grazie ad un piccolo labirinto di reefs, che aggiriamo sinuosi come un serpente, e grazie anche ad un "local" riusciamo a piazzare Kudra nell'unico punto dove c'è abbastanza acqua per la nostra chiglia... L'indomani salpiamo di nuovo per St.Martin, dobbiamo recuperare le bombole di gas che abbiamo fatto ricaricare...una palla, ma ci tocca. Ormeggiamo a sud dell'isola, nella parte olandese, nella grande baia di Philipsbourg, una enorme piscina naturale con spiaggiona tipo rimini (ma molto più bella!) e paese votato al duty-free... milioni di vetrine con carrettate di oro, gioielli, orologi, il tutto gestito per la quasi totalità da indiani. E all'ingresso della baia, giusto per dare un senso a questo quadretto surreale, un mega pontile proteso verso il mare che ospita 2, 3 fino a 4 mega navi-crociera. Inutile che mi dilunghi...Passeggiata a terra, esplorazione, rientro in barca al tramonto, spossati e rintronati dal rumore del traffico e dalla puzza della città. Si va a nanna, ovviamente dopo l'ennesima super-cena (con la Simo non si scherza, se poi ci metti anche un po' di Giorgio e Stefy...allora lo stomaco non smette mai più di lavorare!).
Ma di dormire, almeno per il sottoscritto, neanche a parlarne. Tra rollio incessante, caldo afoso, zanzare e digestione in corso, sta di fatto che ero un po' disturbato nel riposo...e poi c'era quel particolare, un suono, una ribrazione bassa e insistente, che dal tramonto aveva cominciato a ritmare le ore spandendosi tutt'intorno con le pulsazioni del vento quasi assente. Calypso!
Cosa è, cosa non è, ad un certo punto il cervello fa finalmente il 1+1 e mi torna in mente la frase di Stefy, che poche ore prima mi accennava al carnevale in preparazione. Eh si, nel Caribe il carnevale lo festeggiano ogni isola in periodi diversi, per ovvii motivi di affluenza e business. Insomma il Carnevale mi chiamava. A dire il vero ho avuto la forza di alzarmi e pigliare il tender solo per il pensiero omicida che mi riempiva la testa: bruciare le casse che fanno tutto sto casino. Alle 4 del mattino sbarco finalmente e casualmente nel mio primo vero carnevale. Tutta l'isola era in strada. Tutta. e tutti ballavano. Tutti! Dal tramonto all'alba. 5 chilometri di statale assurdamente piena di gente che ballando seguiva i mega camion attrezzati a palco: ognuno della decina di super camion era attrezzato con complesso al completo, generatore di corrente, frigoriferi e circa 50 metri quadri di casse acustiche, 2 muri di casse, uno davanti e uno dietro. Una quantità spaventosa di decibel! e tutti attaccati ai woofer...Bellissimo, una sana e persistente sensazione di comunione ed euforia. Del gran divertimento, altro che!
Inutile dire che all'alba gironzolavo alla ricerca di un caffe, introvabile, per poi rifugiarmi a bordo, in compagnia delle amate zanzare, che poi tanto casino non fanno...Un bel paio d'ore di sonno e poi via, s'ha da naviga', vogliamo scoprire il caribe vero!
Dove si va? Bah, il vento è debole, sta girando in faccia, insomma una schifezza, vediamo, si, st.barth è una possibilità. vicina, quantomeno. St.barth, l'isola fighetta, dove tutto fa notizia. solo personaggi famosi, solo ville lussuose, un traffico aereo impressionante (1000 metri di pista, 1 decollo o atterraggio ogni 3 minuti!). L'isola offre anche spiagge bellissime e qualche ormeggio particolare, come il nostro, accessibile solo tempo buono, in una baia bella e chiusa da una linea di reef. E perfettamente allineata con la testata pista. Altro che Dolby Surround.
Al tramonto parte la missione pizza, una delle più gettonate. 3 ore in cui si parla solo di lievitazione, reimpasti, umidità relative e tecniche di lavorazione. Pizza, pizza!!! Buonissima!!
Il giorno seguente siamo di nuovo in navigazione, prua su Barbuda, britannica e dimenticata. dimenticata perchè troppo piccola e spoglia per essere un business. Pochi ridossi, tanto reef, una grande laguna. Arriviamo un'ora prima del tramonto, ma è già troppo tardi per tentare l'ingresso all'ormeggio che avevo pensato; ripieghiamo per un posto più vicino ma meno riparato. Non riusciremo a raggiungerlo, la chiglia si punta in continuazione sui bassifondi sabbiosi e dobbiamo uscire nuovamente e cercare un altro posto. Si opta infine per l'ormeggio classico, quello segnalato su tutte le guide, quello che di solito è molto frequentato. Qui no. Dopo una navigazione completamente strumentale (e facile grazie al GPS) troviamo il nostro posticino per la notte, a 30 metri dallo spiaggione e ben distanziati dalle altre 5-6 barche che "affollano" la baia. Che baia non è, perchè c'è solo questa spiaggia di sabbia bianca che sembra circondare l'intera isola! 18 chilometri no-stop. Fantastico. La mattina dopo ci spostiamo nell'ormeggio più bello dell'isola, perchè il meglio riparato ed accogliente. trascorriamo la giornata in bagni sul reef, escursioni a terra e...riparazione della messa a terra della radio SSB. Che funziona, e ora le carte meteo le riceviamo senza problemi.
Tappa successiva: Guadalupa. Lasciamo Barbuda con dispiacere, dificilmente ci torneremo, ma di sicuro non la dimenticheremo, un pezzettino piccolo di cuore è rimasto li.In mattinata siamo al traverso sottovento di Antigua, altra bella isola ricca di spiagge, storia e di barche a vela, che proprio in questi giorni si sfidano mille regate nella Antigua Sailing Week, uno degli appuntamenti della vela mondiale più prestigiosi. Le vele aperte in questa bella brezza tesa da sud est sono centinaia, tutte ad inseguirsi su un campo di regata in mezzo a reef, scogli e bassifondi.Decidiamo di proseguire. I giorni passano e vorremmo tanto dedicare un po' di tempo alla Dominica; si prosegue quindi per la Guadalupa, altre 40 miglia, ma il vento gira di una ventina di gradi, finalmente possiamo navigare in rotta, o quasi. Per cena siamo quindi in territorio "Francese", e come tale assolutamente ributtante. Non so se voglio aprire questa enorme parentesi contro i francesi, ma andrebbe fatto. La Guadalupa, la Martinica, St. Martin, le Saints, e tutti i territori d'oltremare francesi, sono tutte belle, ben organizzate, civili, rifornite di ogni tipo di cibo e cellulare. In tutte queste isole la Francia ha deciso, ha imposto il "family feeling" per facilitare forse l'acclimatamento dei propri cittadini in vacanza. Cosa vuol dire? che un navigatore che dopo tot milioni di miglia si fermi in uno di questi posti, non saprà riconoscerlo da tutti gli altri della "famiglia". Atterrare a st.Tropez o a Trois-islet o a Saintes è la stessa cosa! Stessi pontili, marciapiedi, stessa quantità di farmacie e tabaccai. Scendi a terra e non sai più dove sei. Eh si, ma voi francesi, dico io, sarete anche stufi di girare il mondo nei vostri cavolo di "parchi giochi" e trovare le sempre le stesse identiche cose, e le stesse identiche boe gialle a delimitare tutte le spiagge, o no?E' terrificante. Per me. La sterilizzazione, ad uso e consumo di francesi e turisti di tutto il mondo.E sapete cosa succede poi? succede che il costo della vita è troppo alto, che lo stato interviene con l'assistenzialismo, e gli ex-schiavi vengono "riconfigurati" per fare da marionette colorate al luna park. Ma non funziona gran bene: le isole contaminate dai francesi sono le sole in cui sistematicamente vieni trattato peggio. Mangi spesso male, nessuno ti sorride, non c'è musica nelle strade (RICORDATE: NO MUSIC? NO CARIBE!), non dovresti fare l'autostop perchè a volte i creoli sono violenti con i bianchi! Lo spirito imborghesito della gente porta ad ipocrisie e comportamenti malati tipici della nostra europa, ma che qui non hanno tanta ragione di esistere. Ecco allora che della Guadalupa abbiamo visto ben poco, a parte Pigeon Island, un grosso scoglio dipinto da uno dei più bei giardini coralliferi del caribe. In effetti, anche solo guardando con maschera dalla superificie, l'occhio gode: tanti pesci, molti per me nuovi, tanti colori e la solita, bellissima gioia del nuotare in mezzo ad una vita marina viva e sana.Facciamo un'altra tappa poche miglia più avanti, alle isole Saintes, bellissime, e francesizzate. Nella desolazione della sera (tutto chiuso) troviamo un bel bar sulla spiaggia, tutto colorato e reggae, frequentato da tantissimi rasta. Ci fermiamo per una pina colada e poi di nuovo a bordo.
La mattina dopo salpiamo di buonora per sfruttare al meglio la giornata che ci porterà in Dominica. Meno di 20 miglia, ma vermamente intense. dopo un ingaggio con un dufour38' che pur più lento stringeva di più di noi (aaaaaarrrrrrggggg!!!), il vento vien meno ed accendiamo quindi motore. Ed ecco la sorpresa: dal mare, in lontananza, emerge un isolotto nero: Una balena! le digitali cominciano a scattare in modo isterico. Seguiamo a distanza di 150 metri la bestiona che però non fa granchè; aspettiamo a lungo che si immerga in modo da offrirci il maestoso spettacolo della coda che si alza nell'aria curva come un'arco.L'attesa viene premiata e finalmente il mammifero si immerge. Che emozione!E' la prima volta per tutti e quattro!Proseguiamo per la Dominica non senza notare le sorelle dell'amica balena, 3 o 4 esemplari tutti nello spazio di un paio di miglia quadrate.
Facciamo dogana ed ormeggiamo nell'unica vera baia della Dominica, al nord, di fronte all'ex capitale Portsmouth. Nel pomeriggio ci accordiamo con una delle guide del posto per una visita all'Indian River, un concentrato di Dominica in 1 km di fiume che attraversa la foresta pluviale.Fantastico. Pur essendo a 30-35 metri dal centro cittadino (si fa per dire) sembra di essere su un altro pianeta.Partendo dalla foce del fiume nella baia, si risale passando sotto il ponte della statale, l'unica dell'isola. Un gran traffico, ma dopo 2 minuti a remi siamo già in paradiso. Albert si impegna, con grande professionalità, a mostrarci le bellezze della sua isola, che sono veramente tante. La barca risale lentamente il fiume in un silenzio rotto dal movimento dei remi, dal canto degli uccelli e dalle nostre voci basse...La natura è decisamente protagonista.
L'indomani appuntamento a terra alle 8 e mezza: con Andy, altra guida dei parchi dell'isola, partiamo con la sua auto per una giornata di esplorazione. Attraversiamo l'isola in meno di un'ora, ovest-est, Andy si ferma ogni volta che vede una pianta o animale particolare, ci spiega come si chiama e a cosa serve. Alcuni sono odori familiari, come la cannella, di cui però io mai avevo visto l'albero. I panorami sono sempre uguali: bellissimi. La strada si snoda tra le montagne, salendo e scendendo fino al mare in mezzo ad un imperante verde. L'isola è vulcanica, le spiagge nerissime e lucide. Proseguiamo verso la zona di riserva dei Caribi, quelli veri, i pochi rimasti. I conquistatori spagnoli, francesi, inglesi, olandesi, erano tutti più o meno daccordo sul fatto che gli autoctoni fossero un impiccio, quindi li hanno eliminati. Tutti tranne 2000 circa, che da pochi decenni vivono confinati in un pezzo di Dominica, in cui possono applicare le loro leggi e rispettare le loro tradizioni. Così la terra viene assegnata ad ogni famiglia perchè possano costruirsi una casa e cogliere i frutti dalle piante...e costruire begli oggetti da vendere al turista. I Caribi moderni sembrano abbastanza integrati con tutti gli altri e tolleranti coi turisti. Certo sono un grosso simbolo, il simbolo dei nostri vizi occidentali: gli eserciti e flotte di navi europee hanno ammazzato tutti, saccheggiato tutto, poi hanno fatto schiavi decine di migliaia di africani e li hanno portati qui, nel Caribe, per lavorare in queste terre ricche. Per cosa? per dare a noi europei la possibilità di avere caffe, di zuccherarlo e volendo anche correggerlo con un po' di rhum.
Il nostro giro continua dopo il pranzo a base di pollo e verdura. Nel pomeriggio visitiamo il cuore della foresta, dove più vecchi sono gli alberi e gli uccelli più numerosi. Nel tardo pomeriggio torniamo, stanchì e felici, alla barca, che ci aspetta paziente all'ancora. La sera stessa, dopo cena e aver messo a letto le ragazze (ma quanto vi amiamo!) salpiamo per l'ultima navigazione (a motore in buona parte...) che ci porterà in Martinica, dove i ragazzi sbarcano. Dove anche la Simo sbarca! Si, lasciato solo al mio destino il giorno dopo parto per st.Lucia, dove arrivo dopo una tranquilla e goduriosa veleggiata con una fresca brezza da est. E il cerchio si chiude.Barca in terra, lista lavori, preventivi in cantiere, birretta serale al baretto e, già che sono qui (la patria del polletto) mi sfondo di polli alla griglia con verdure e patate fritte!!!E tra pochi giorni dovrò abbandonare Kudra a se stessa. L'Italia mi aspetta, la Simo mi aspetta!
Un abbraccio a tutti voi, e mi raccomando l'ultimo sabato di maggio RHUM-PARTY a Bergamo!
Matteo

17 aprile 2006

Ultime notizie da Anguilla

Eccoci qua ormeggiati nell'unica baia dove si possa stare in quest'isola aguilliforme bassa, stretta e piena di laghi interni....Finalmente un po' di atmosfera. Sulla spiaggia baretti, qualche negozio, la gente che chiacchera sotto il portico di casa, i ragazzi che si preparano ad armare queste bache dal boma lungo il doppio dello scafo. Tutti intorno a otto, dieci barche forse per fare una regata pasquale.. E' tutto calmo e rilassato forse anche qui si sente il giorno di festa..

Noi stiamo cercando un posto dove fermarci qualche giorno per interrompere questo continuo pellegrinare da un posto ad un'altro e forse lo abbiamo trovato. Ci piacerebbe visitare il resto dell'isola a nord ma è tutto parco marino e per navigare tocca pagare...ed è caro assai. Volevamo perlustrare per quando verranno giorgio e la stefi la prossima settimana ma lo faremo insieme a loro. Qui dopo tanto abbiamo visto qualche scorcio di caribe da sogno come si vede alle grenadine...Siamo saliti un po' in fretta dalla martinica ma l'impressione che abbiamo avuto è che i posti in cui vale la pena fermarsi sono la Dominica, con le sue foreste pluviali, rimasta ancora sonosciuta al turismo di massa, Antigua e Barbuda piene di baie sopavvento chiuse in un intrico di reef e forse qua ad Anguilla...

Allontanandosi dalla martinica verso nord l'atmosfera cambia completamente: non più isole indipendenti dove i bianchi sono una piccola minoranza, (cioè noi naviganti), piene dei personaggi che riempiono la nostra galleria fotografica, ma piuttosto appendici esotiche del mondo occidentale...un viaggio tra americani, inglesi, francesi e olandesi. Si può andare a fare la spesa a San Marteen e comprare uova e verdura della Florida, andare a Sandy Island (lingua di sabbia davanti ad Anguilla) e mangiare pollo proveniente dagli Stati Uniti????? Vuoi mettere l'unico, vero incomparabile polletto ruspante di S. Lucia?????

Manca completamente la vegetazione di S. Vincent, l'energia incredibile dei vulcani e i sorrisi bianchissimi della gente del sud. Chi è venuto a fare una giratina con noi sa di che cosa sto parlando.... E mi chiederete voi "...e le British Virgin Island???" Beh, abbiamo deciso di lasciarle agli ammmericani... Dalle ultime notizie sembra che questo paradiso sia tutto a pagamento, non si può ormeggiare più di 90 minuti vicino alle spiagge, non si può dormire dove ti pare ma solo nei marina.. Non si può fumare sulle isole all'aria aperta perchè gli americani salutisti ti guardano male...Insomma abbiamo visto talmente tanti posti bellissimi al sud che questo abbiamo deciso di guardarlo in cartolina.....(caro Max sarà per la prossima volta...).La prossima settimana comincia la discesa, vediamo che cosa ci riserva il ritorno!!

bacibaci simo

p.s. il comandante si associa alle dichiarazioni del secondo. agli americani non gli diamo nemmeno un cent. Matteo

date un'occhiata a questo sito http://www.invideoveritas.tk/ ... e grazie Simone per la dritta. poveri noi...


12 aprile 2006

St.Maarten - l'HongKong dei Caraibi

Ciao a tutti, marinai!
Che fine avete fatto? l'interesse al blog è sceso a zero? No possible!
Perchè?
Guardate un po' questa foto, che ve ne pare?
Eravamo al nord della Guadalupa, fermi per la notta in una bella rada. Al tramonto si sono accesi i fuochi artificiali!!
La foto è scattata senza filtri...
Ora siamo a St.Maarten, dove rimarremo un paio di giorni per fare shopping! siamo a caccia di un nuovo Girolamo (generatore eolico) e di tante cosine che dovrebbero (ma così non sembra...) costare meno che altrove.
Insomma tappa tecnica, ma nei prossimi giorni ci aspettano posti bellissimi. vi racconteremo tutto, ve lo prometto!
P.S. e pubblicate qualcosa anche voi! no? che ne so cosa, magari la foto del gattino appena arrivato, i boccioli degli alberi da frutto, i salti con lo snowboard. insomma fatevi riconoscere, mi sembrate "marmati" dietro i vostri pc! ;)
Guardate un po' cosa pesca la Simo:

un bellissimo barra...kudra!

Matte

St.Maarten - l'HongKong dei Caraibi

Ciao a tutti, marinai!
Che fine avete fatto? l'interesse al blog è sceso a zero? No possible!
Perchè?
Guardate un po' questa foto, che ve ne pare?
Eravamo al nord della Guadalupa, fermi per la notta in una bella rada. Al tramonto si sono accesi i fuochi artificiali!!
La foto è scattata senza filtri...
Ora siamo a St.Maarten, dove rimarremo un paio di giorni per fare shopping! siamo a caccia di un nuovo Girolamo (generatore eolico) e di tante cosine che dovrebbero (ma così non sembra...) costare meno che altrove.
Insomma tappa tecnica, ma nei prossimi giorni ci aspettano posti bellissimi. vi racconteremo tutto, ve lo prometto!
P.S. e pubblicate qualcosa anche voi! no? che ne so cosa, magari la foto del gattino appena arrivato, i boccioli degli alberi da frutto, i salti con lo snowboard. insomma fatevi riconoscere, mi sembrate "marmati" dietro i vostri pc! ;)
Guardate un po' cosa pesca la Simo:

un bellissimo barra...kudra!

Matte

06 aprile 2006


Ciao a tutti, marinai belli e brutti! Stupiti di vedere un post nuovo? Non ci siamo dimenticati di voi, lo sapete...
VI scriviamo ora per dirvi che siamo in navigazione da Martinica alle BVI, con tappe intermedie Dominica, Ile des Saintes, Guadalupa, Antigua, St. Barth, St.Marteen, e poi le BVI.
Ci sentiamo tra qualche giorno con un racconto.
Abbracci e fatevi vedere da queste parti.

P.S. Gio e Stefi si sono organizzati per venire qui (Martinica-Martinica) dal 25 aprile al 6 maggio. abbiamo ancora tanti posti, chi viene???????????????????????????????????????????????????????????????

BUon vento a tutti

Matte

Non crediate che mentre siamo qui non ci logoriamo al pensiero del 9 aprile.... Mettete quella croce anche per noi!!!! e vi prego di darci notizie immediate della sorte che ci tocca.
a prestissimo
simo

17 febbraio 2006

spot-caribe

Ciao a tutti,
in questi giorni sto mettendo un po' d'ordine nelle migliaia di foto scattate in questi mesi..
Grazie a tutti i fotografi che hanno il morbo del clic, a causa del quale non possono scattare meno di 30 foto al giorno. 3-4 fotografi x equipaggio, 30foto al giorno, circa 100 giorni di scatti...quanto fa? Ve lo dico io, 10000! 'azz...

Buonavisione
Matteo


Avevamo perso la bandiera della pace con tutto il circuitino e Simo è salita come un gatto a cambiarla...







Kudra in manovra nel porto di Le Marin, Martinica








Lui è Nelson, il nostro uomo a Soufriere, St.Lucia.
Ganzissimo!








Di questa foto mi piace il senso di trasparenza dell'acqua...siamo ai Tobago Cays, nelle Grenadine, l'isola al centro è Petit Bateau, dove pochi giorni fa abbiamo fatto un BBQ in spiaggia con "ciccia": carne a sfare!






Sembrano finti, invece sono verissimi chioschi dove trovare frutta, verdura, salse di ogni tipo, spezie.
Si trovano tutti in una piazzetta nella "capitale" di Union.

16 febbraio 2006

Foto dal caribe

Ciao raga,
qualche foto dei posti dove bazzichiamo settimanalmente...
E' possibile che nemmeno queste foto vi invoglino a venirci a trovare??? Cosa dobbiamo fare, scaricare foto dal satellite???
Dai scherzo so che siete tutti impegnatissimi ma abbiamo voglia di vedervi......

Grande Filippo!! 10 pesci all'alba, per un pranzetto spettacolo!

Tramonto sui Tobago Cays, cuore delle Grenadine!

Cascata a Soufriere, St.Lucia

07 febbraio 2006

Chi non muore si rivede...


Beh, non proprio ci si rivede, ma almeno due righe e qualche foto...
Eccomi qui raga!!! Lo so, lo so, siete arrabbiati per la nostra ingiustificata assenza dalla rete.
Ebbene, potrei darvi un sacco di scuse, la realtà è che siamo scivolati velocemente nel clima del caribe e sarebbe più consono comunicare con segnali di fumo. Siete pronti col braciere e le coperte?
Bene bene, sono qui davanti al monitor ma non so da che parte cominciare. Sono successe un sacco di cose in questi giorni, siamo stati in un sacco di posti bellissimi e abbiamo conosciuto tante belle persone. Ormai a st. lucia e st. vincent siamo di casa, quando arriviamo i ragazzi del comitato d'accoglienza ci fanno le feste, sarà anche per le decine di collanine e cesti che abbiamo acquistato per sfinimento...
Come vedete dalle foto (st. lucia) alcune isole sono verdissime, la foresta pluviale arriva fino alla spiaggia e le montagne (spesso di orgine vulcanica) sono un unico ed enorme giardino.
La prima foto ritrae i Pitons, 2 vulcani quasi spenti che sono il simbolo dell'isola e di tutti i caraibi. Il vero caribe!
Qui certo l'acqua non ha tutte le sfumature di blu che ci aspetteremmo, la sabbia nera non aiuta certo. Ma la bellezza dei posti è notevole, le baie sono cariche di energia, e il cielo....carico d'acqua...
Eh si, perchè quando attacca a piovere sembra che non smetterà per i prossimi 2 secoli.
(forse è per questo che ci sono le foreste pluviali?!)

Nella foto qui a destra vedete Cumberland bay, a st. vincent, uno dei posti che preferiamo in assoluto! E' un ormeggio tipico, fondo all'ancora in 30 metri d'acqua e cima in terra alla classica palma. Spettacolo!











Qui a fianco il tipico rastone di st.vincent, questo in realtà è già un'evoluzione, come potete vedere i suoi dreadlocks si sono fusi in un unico tubo che oscilla sulla testa...

Beh, sono bellissimi, generalmente tranquilli e non troppo invadenti, vengono tutti a vendere le loro mercanzie: frutta, collanine, denti di pesci vari, erba locale, escursioni alle cascate (le isole ne sono piene...).

Navigando verso sud si incontrano isole più piccine e molto meno verdi; i paesaggio cambia drasticamente e da bequia in giù si trovano solo isole da cartolina (che sfiga...)

E qui si apre un altro capitolo...che approfondiremo nel prossimo post.

Curiosi? lo credo bene! Paradise is coming!

Baci a tutti, ci si risente prestissimo.

Matteo

p.s.: x Simone di Roma, mi mandi il tuo numero di cell?

Comunicazioni

Ciao a tutti,
il nostro nuovo numero +33696817580.

E poi? Ho perso tutti i numeri vostri, per favore me li ricomunicate?

Grazie

Matteo