Si, perché è lui che in queste settimane insieme (e anche dopo la sua partenza per l’Italia) ci ha innestato nel cervello il pensiero fisso del windsurf.
Da bravo sportivo ed ex surfista professionista ci ha mille volte emozionato con ragionamenti su strambate, metraggi di vele e planate tra i meravigliosi reef.
Ogni volta la stessa solfa: “ ma guarda sto posto che spettacolo! Peccato non avere un windsurf a bordo, ora sarei fuori a 20 nodi, vento nei capelli incontro alle onde oceaniche!”
Dai una, dai 2, dai n volte…cominciamo (io per primo) a capire che una vita senza windsurf non val la pena viverla…
Quando alla fine lo salutiamo all’aeroporto di Gran Roques i lacrimoni sono suoi, che avrebbe voluto (ma i tempi non ce l’hanno permesso) sbarcare sull’unica isola (Francisquis) con centro di noleggio tavole e sfondarsi i muscoli in un cazza-cazza-cazza, orza-orza-orza a velocità prossime a quelle di decollo di un Tornado.
Caro Fabio, il destino è stato veramente subdolo e ingiusto con te.
Si perché a meno di 40 ore dalla tua partenza il sottoscritto e Ale eravamo perl’appunto impegnati con tavole e vele nel posto più bello che abbia mai visto per tale attività sportiva
Ed è solo l’inzio.
L’adrenalina prodotta dalle prime ore di surfate mi convince che l’equipaggio di Kudra deve salire a quota 4: io, Simo, Gretoletti e Fabio (così sogno di chiamare la mia prima tavola a vela).
Parte la ricerca: al centro di noleggio il buon Fernando ci mette in comunicazione con tal Oscar, surfista convinto che ha un negozietto per turisti a Gran Roques.
Mi catapulto sul posto ed ecco la sorpresa: effettivamente Oscar ha una vela (buona, 6.9m quadri) e una tavola che è tutto un programma.
Si tratta di un prototipo da slalom, in carbonio, talmente leggera che chissà dove mi porterà. E’ un po’ giù di tono, così piena di ammaccature mal riparate ma Oscar mi convince all’istante, bastano due parole: Ferrari e Gratis
Fernando penserà a fornire il resto dell’equipaggiamento (albero, boma, piede, pinna, trapezio), un po’ ce lo vende, un po’ ce lo presta…
Giunge infine il gran giorno. Mi sembra di festeggiare st.Lucia, Natale, Compleanno, onomastico e acciacchi del Berlusca tutto insieme.
Monto l’attrezzatura, salgo sulla Ferrari e via!!!
Abbbellloooo!!!! Ma via dove???
Il primo bordo:
Il secondo:
Il terzo:
Il 4° non c’è, mi tocca tornare in barca tutto spaccato per le legnate che prendo cadendo in acqua ogni 2 secondi netti.
Ma il sorriso continua a paralizzarmi i 54 muscoli facciali.
Insomma, a furia di tentativi riesco, nei giorni seguenti, a domare
Ha una strana tendenza a frantumarsi in mille brandelli.
Vabbè, direte voi, Matte ha riparato barche grandi, affondate, costruito sommergibili e space shuttle, saprà ben riparare una tavoletta da gioco!
In effetti ci ho provato, più di una volta, ma dopo aver perso la prua, ricostruito la scassa della pinna, toppato buchi grandi come carie di un mammuth, ho deciso che
Scusa caro Fabio, non sentirti offeso, ma è come se tu pesassi
In ogni caso il mio affetto per Fabio (non tu,
Insomma mi son preso delle belle soddisfazioni!
Te ne dirò un’altra, caro Fabio. Il nostro rapporto in realtà è a 3…non fraintendermi, non ti tradirei mai, ma al nostro gioco di coppia si è subito unito Ale, che ti ha usato e abusato più e più volte quando non ne potevo più di te!
Hai fatto felici 2 ragazzi che in questo modo si son resi conto che la schiena è un bene prezioso e da salvaguardare…
Chiudo questo papiro con una riflessione: quando io e Ale ci troveremo, pensionati in baita in val brembana, a parlare delle nostre ernie in compagnia di una grappetta, diremo all’unisono “è tutta colpa di Fabio!!!”
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