27 febbraio 2009

Isole ABC -Colombia

1° parte: navigazione - 8-24 febbraio

Nel periodo di massima forza degli Alisei, ovvero tra gennaio e marzo, le acque della Colombia diventano uno specie di luna park fatto di montagne russe a non finire e un sacco di vento. Questo passaggio di circa 450 miglia è considerato uno dei 5 più impegnativi di un giro del mondo tropicale. Gli aneddoti sono numerosissimi, equipaggi spaventati, barche disalberate, venti poderosi, onde incredibilmente alte e ripide.

Per attraversare queste “rapide” si aspetta allora la “finestra meteo” più propizia.
Dopo aver salutato i nostri prodi amici Ale e Moni di Nicolandra a Bonaire, abbiamo fatto rotta su Curacao, dove abbiamo preparato cambusa e barca per le navigazioni che ci attendevano (e comprato il 3° pannello solare!).
Poi tappa di una notte ad Aruba e quindi lancio spaziale verso la Colombia. Cartagena, arriviamo!
Abbiamo navigato a tappe corte, tra le 60 e le 120 miglia. In questo modo abbiamo abbattuto i rischi di fatiche ed emozioni forti. Non che ci spaventino, ma Greta era ancora in rodaggio (ormai superato alla grande) e poi volevamo cominciare la scoperta della costa Colombiana.
La nostra finestra meteo è stata ottima. Un culo non indifferente!
Tutte le navigazioni sono state con mare poco mosso, vento tra 10 e 25 nodi, dal giardinetto alla poppa. Corrente a favore quasi sempre.
Ce la siamo goduta. Abbiamo pure avvistato 2 balene! Emozioni…
Condizioni forti ci sono state invece mentre eravamo all’ancora alle 5Bays (vedi prox. Post) e poi nella navigazione da quel paradiso fino a p.ta Hermosa, 55 miglia con passaggio alla foce di un fiume importante (correnti ecc….).
Abbiamo lasciato l’ormeggio con 35 nodi e raffiche di 5min a 45, onde di 2-3m (ovvero piccolissime…).

Missili mare-aria… Kudra lanciata al giardinetto con randa 3mani e 1/3 genoa tangonato. Velocità da paura, planate lunghissime a ben oltre 15 nodi. Medie di quasi nove nodi su un bel mare formato e abbastanza facile.
Per favorire l’assetto avevo svuotato la cala vele (200 kg) e lasciati vuoti i serbatoi dell’acqua in dinette. Insomma pesi tutti a poppa.
Kudra ha ringraziato con un assetto stabilissimo e un timone duretto.
Il punto peggiore della navigazione è quando le onde dell’oceano incontrano l’acqua melmosa che esce a miliardi di tonnellate al secondo dal rio Magdalena e si alzano in muri difficili da surfare.

Noi siamo passati incolumi con pochissima onda e nessun pericolo. Il rio infatti in questo periodo è seccherello e ha poca influenza sull’oceano. Impressionante poi il cambio di colore dell’acqua, nettissimo, da blu profondo a marrone denso. Spettacolo della natura.

E ora eccoci qui in porto a Cartagena, splendida città, in attesa di Fabio e Camilla per poi partire alla scoperta di San Blas.

A presto marinai!!

Matteo

1 commento:

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie